domenica 25 maggio 2008

Indiana Jones e il regno del teschio di cristalloLo so, lo so, c'erano in uscita un sacco di film impegnati Gomorra tra una cosa e l'altra l'ho letto quasi tutto e a parte esulcerarmi un po' di più non è che non sapessi di che parlava. Il divo sono circa trent'anni che è roba vecchia: meno male che qualcuno si affatica a farlo presente alle nuove generazioni e ai decerebrati senza memoria che affollano il paese. Dal canto mio, anche lì ricordo piuttosto bene. E allora... Lasciamo fare alle emozioni, caschiamoci come polli e godiamoci il buon vecchio Indiana. Che non si può dire l'abbia fatto solo per questioni di botteghino: non li fai passare 19 anni tra un episodio e l'altro se punti ai soldi! Dev'essere invece che certi personaggi non li dismetti mai del tutto e continuano a tirarti la giacca, magari discretamente ma rifiutandosi di scomparire.
Stavolta il duo Lucas/Ford è stato all'altezza. Un archeologo invecchiato, la fine degli anni '50, il maccartismo: si parte direttamente con la famigerata Area 51, dove Indy (o Jonesy, a seconda dei casi) capisce subito l'aria che tira, tra un tradimento e l'incontro col nemico di turno. Lo sapete già, la adoro: Cate Blanchett può fare qualsiasi cosa e io sono con lei, perciò va bene il caschetto nero, lo sguardo glaciale e il format stereotipato del cattivo russo! Cate Blanchett da russa cattiva
D'altronde il primo a essere estremo è proprio lui, il matusa, che in questa versione fumettata anni '50 - fotografia splendida, tra l'altro - ha a che fare con un giovane mix tra Marlon Brando e James Dean che gli riserverà più di una sorpresa, oltre a scorazzarlo per una delle sequenze migliori in giro per una splendida città universitaria ricca di mods, rockers e studentelli per bene Un Harrison Ford insolitamente espressivo, delle trovate di plot e regia notevoli - la sequenza iniziale, con la transizione dal logo della Paramount alla tana di una marmotta, è stupenda! - un cast a supporto eccellente di cui si raccomanda Karen Allen, anche per il valore simbolico del suo ritorno: un paio d'ore che vanno via con leggerezza e un po' di Dalla Russia con amorenostalgia, che vedere gli eroi che invecchiano fa sempre un certo effetto... Ah già, nella stessa vena ieri sera sono andato avanti con il ripasso del mio agente segreto preferito: Dalla Russia con amore, col quale siamo coetanei, mi sa che finora me l'ero perso. Trama un po' così, scorci di un mondo che non c'è più e a tratti ti riaffiora alla mente, un agente 007 ancora alle prime armi, ma già perfetto come eroe moderno, senza un attimo di esitazione, un sussulto, un'incertezza. Che bei tempi che dovevano essere *sigh & grin*

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