lunedì 13 giugno 2005

Sono stanco, in parte stupito di questo ciclo di marea che arretra, in parte - con una briciola di saggezza - cosciente dei tanti motivi e delle tante radici non razionali. Mi chiedo, sulla scorta di questa stanchezza: è giusto, in un tempo in cui nulla è più stabile, che diritti fondanti come il voto e la partecipazione debbano restare blindati, nonostante ogni comportamento ad essi contrario? Non sarebbe più equo che chi dimostra tanto disinteresse a esprimere il proprio parere venisse privato della possibilità di farlo? So che non siamo capaci di trovare metodi selettivi per l'esercizio della democrazia, che il rischio è di attribuire poteri di censura a un'oligarchia o di ricadere nella logica del censo (ricadere? ce ne siamo liberati?). Credo però che la prassi democratica possa essere metro a se stessa e credo di non voler essere riunito ai tanti che, per mille motivi, rinunciano a una conquista tanto faticosa e dura. Perché non cancellare dalle liste, pro tempore per carità, chi dimostra inequivocabilmente di non aver alcun interesse a farne parte? Oggi non credo che qualcuno abbia vinto, ha solo perso la democrazia, o l'idea che ci ostiniamo ad averne.

5 commenti:

  1. C'è nel libro di Heinlein - "Fanteria dello Spazio" - nel film traspare soltanto - un'ipotesi di società affascinante. Seppur il libro trasuda di fascismo mentale e gli aracnidi sono una chiara allegoria dei sovietici, i cittadini della futuribile Terra per esercitare il diritto di voto DEVONO combattere gli aracnidi in Fanteria, PSI, Aviazione. Non importa se sono già o vengono menomati, per essere Cittadini bisogna combattere. C'è il passo in cui il protagonista incontra un reduce che è molto calzante, spiega più o meno la sua sensazione. Aggiungo, a questa mia, perdonatemi lunga, riflessione un'idea ancora più strisciante: il diritto di voto è poco sentito, come molti diritti acquisiti. I bambini fanno così. Senza rispetto per i miei bisnonni massacrati di pallottole sul Carso e senza capire che non è un giocattolo, ma l'unica soluzione al problema del gas troppo caro, delle orde alle porte ecc.. ecc..

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  2. Tra referendum, elezioni regionali, comunali e quant'altro ho ormai sul groppone ore, anni di presidenza ai seggi. L'affluenza alle urne non è mai la stessa, si sa, ed è anche comprensibile -per quanto non giustificabile- che qualcuno rinunci ad esprimersi per mancanza d'interesse o coinvolgimento. Ma mai come in questi due giorni ho patito tra quelle mura. Non solo per le ore di totale assenza d'elettori, ma soprattutto per la tipologia di quei pochi coraggiosi. Non c'erano che anziani. Solo anziani. Gli stessi anziani che mi ringraziavano sorridenti, con gli occhi pieni di luce e mi dicevano:"A votà ce se deve venì...io ce sò sempre annato..." Gli anziani del mio paese, quelli che hanno lottato perché la loro voce potesse essere ascoltata, gli anziani che si liberano dal volantinaggio invadente del parroco che li invita a non votare; quelli che pensano al voto non attribuendogli valore o politico o religioso, ma morale. E i giovani? 1200 elettori...300 elettori...avrò contato una decina di giovani, tra cui diciottenni o ventenni che si dimenavano nelle cabine e brontolavano perché era troppo difficile richiudere le schede..:o/ C'è stato anche un caso che voglio condividere perché credo sia indicativo dell'informazione nonché delle capacità intellettive di certa gente che ha ancora diritto di voto.Un uomo di mezza età, che poi non ha votato, era certo che tra i quesiti ci fosse quello che richiedeva se si preferisse tornare alla lira o restare con l'euro.. Perché per questi casi non è contemplata l'interdizione?

    Ho sofferto. E l'ho fatto in silenzio. Ma fa tutto veramente schifo. E' spaventoso che non possa esistere un pensiero che non si riconduca alla politica o alla religione. Tutto ciò che si pensa diventa rosso o nero, cattolico o diabolico. Niente che si salvi. Al solito, nessuna soluzione intermedia. E' in questi casi che la voglia di isole migliori ti assale, certa che la dimensione non sia quella giusta e che a lottare per cambiarla ci si perde in salute.. Ma passerà anche quest'amarezza e ne arriveranno altre. Per ora si deve chinare il capo e accettare. Togliere il diritto di voto? Sono certa che avverrà. Ma a livello universale. L'astensione verrà valutata come disinteresse e strumentalizzata per lasciare la parola solo a coloro da cui siamo rappresentati.. E, tra i rappresentanti in questione, credo sia imminente la scesa in campo di Ratzinger, che si presenterà alle prossime elezioni politiche con il suo nuovo partito 'La casa dell'SS' (Spirito Santo..o altro?!?)...

    Bbbah!

    Eleo.

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  3. A parte che nessuno ha mai ritenuto di essere in democrazia, e poi, mi scusi la franchezza, ma il cambiamento passa per la canna dei moschetti e non per il voto del cazzo su un argomento preconfezionato senza la benche minima possibilità di dire la nostra.

    Perche se dico che la legge fa vomitare, la cancellano e ne fanno una uguale o peggio... se li ammazzo tutti non fanno più leggi e me la faccio da solo... basta ipocrisie... tutti al muro... minchia.

    Ecco... via.. me ne vo' a bere come una spugna.


    ... gridarono vendetta e scatenarono i mastini della guerra...

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  4. Ciao Fabio,

    sono contento che ogni tanto passi per il mio blog. Io intanto ti linko. Spero di rivederti presto

    Fabio

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  5. un saluto, di passaggio!





    Stefano

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