venerdì 3 marzo 2006

Lettera all'Espresso di un detenuto di Rebibbia
Di norma in questo blog evito di toccare temi che possano apparire in qualche modo "militanti". Questa lettera a "L'Espresso", tuttavia, mi è parsa tanto intensa e capace di mettere il dibattito sulle carceri nella giusta luce da non poterla passare sotto silenzio. A fronte di un populismo e di una demagogia in stridente contrasto con tutti i bei discorsi sul valore e la dignità della vita umana, il "carcerato maleducato e ignorante" dà una lezione di umanità e di intelligenza sulla quale vale la pena di riflettere, profittandone per rivedere le idee preconcette, i pregiudizi e dare un giudizio sereno sulla qualità del contemporaneo legame sociale.

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