venerdì 10 marzo 2006

La meglio gioventùDovrei aspettare un momento, perché questa è una di quelle circostanze in cui le cose vanno digerite, rigustate, ruminate. 6 ore di film che riconciliano con il genio italico, cosa che per fortuna ultimamente capita spesso; un film civile, bravi attori e regia e una splendida sceneggiatura, mai banale, ricca di frasi che varrebbe la pena ricordare, se non le avessi già dimenticate Due round da 3 ore l'uno non aiutano la memoria, vorrà dire che farò una volta tanto il bravo e me lo riguarderò con calma, col blocchetto degli appunti. Per il momento chapeau agli sceneggiatori Sandro Petraglia e Stefano Rulli, che per trovare i nomi son dovuto andare su IMDb, mah! Un film civile, perché civico è veramente brutto (a proposito di cultura implicita :o), che intreccia le trame più svariate per un affresco di questo nostro povero paese tragicamente riconoscibile, perlomeno per la mia generazione. Brividi, lacrime di compassione e rabbia, risate e lo sgranarsi sottile di destini demonici, a volte feroci a volte clementi. Mi chiedo quando faremo pace con quel passato ancora così ingombrante, quanti altri film dovremo vedere prima di poter dire che è passata e ora andrà meglio, quando riscopriremo un po' del giusto orgoglio di un'appartenenza millenaria. Però, su tutto, lo stupore ancora vivo alla faccia di tutto del protagonista Nicola Carati, un bravo Luigi Lo Cascio, che da giovane, verso Capo Nord, aveva detto: "Tutto ciò che esiste è bello!!!" e quarant'anni dopo non si sente più di sottoscrivere i tre punti esclamativi, ma riesce comunque a insegnare quella meraviglia al nipote, a farla passare indenne per i decenni grigi. E lui, il segno eroico del fratello, chiude sul filo del Circolo Polare proprio così, sul sole di mezzanotte. Tutto è bello, nonostante noi!

1 commento:

  1. Non riesco a pensare a un modo più bello di narrare la nostra generazione. Un potente, doloroso tuffo nel passato; ma a volte serve anche questo. E poi non c'è bisogno di dire altro. Mi auguro solo di mantenere a lungo lo stupore bellissimo di Nicola Carati.


    Tadmor

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