domenica 26 marzo 2006

Tra le altre cose, oggi era anche la 14a Giornata FAI di Primavera. Il Fondo per l'Ambiente Italiano apre, in queste occasioni, monumenti di sua proprietà - salvati cioè alla possibilità delle svendite da bottegaio di Tremonti - o pubblici ma normalmente non visitabili. E così sono Il cortile interno del Palazzaccioandato, dopo quarant'anni che ci passavo davanti ignaro, il Palazzaccio. Come per il Vittoriano, del quale mi sono innamorato da quando l'hanno aperto!, anche questo riserva sorprese che ti lasciano di stucco e ti spingono a riflettere sul modo in cui vivi di norma i tuoi spazi. L'imponenza massiccia si bilancia in un equilibrio articolato di pieni e vuoti che porta luce ovunque e l'intento pubblico e politico è leggibilissimo in ogni sala, accanto a simboli e fregiUna civetta di complessa tessitura e interpretazione. Ma, a parte questa botta alla Carlo Giulio Argan , altri sono i toni che preferisco ricordare: l'intento laico e antipapale con cui è stato costruito dove è stato costruito, a contrapporsi a Castel Sant'Angelo e al vecchio Stato pontificio; e, di conseguenza, l'orgoglio della nuova nazione che ancora trasmette e un certo profumo di ideale che ti farebbe quasi pensare che la giustizia tutto sommato esista e che abiti in queste aule ricche e affrescate con episodi della storia del diritto. Anche l'aula delle sessioni plenarie della Corte di Cassazione - il famoso "porto delle nebbie" romano - riscatta in qualche misura gli scempi che, suo malgrado, vi sono stati commessi.L'Aula Magna

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