domenica 13 maggio 2007

Ieri è stata proprio una di quelle giornate che uno può dire o "Acc, che fico!" o "Ma chi diavolo me lo fa fare?!?" Come al solito troppe cose si ammucchiano in determinati distretti spazio-temporali e devi decidere: se dargliela vinta o indulgere a un presenteismo forsennato

Ore 15,00
Per la semplice ragione che non era possibile non andare, sono tra i primi ad arrivare a Piazza Navona - tra l'altro ieri era giornata di piazze - dove constato che non siamo poi in molti ad essere Coraggio laico a Piazza Navonadell'opinione appena espressa... Sono stupito dagli scherzi della sorte e della storia e, non per la prima volta, non particolarmente entusiasta di trovarmi a vivere questa particolare congiuntura. L'analisi la lascio a Eugenio Scalfari, tra i pochi dei quali mi sento fiero di essere concittadino. Ascolto e applaudo Boselli e Pecoraro Scanio, poi - sulle note di Greg & the Blues Willies - lascio l'allegra combriccola e salto sul mio ruggente cavallo d'acciaio.

Ore 17,00
Auditorium Parco della MusicaSmonto all'Auditorium - oltre alle piazze c'è il Festival della Filosofia e voglio almeno farci tana. Al BArt c'è un incontro su Second Life, ambiente virtuale che ultimamente mi dà parecchio da riflettere. Riesco a sentire il primo round dei relatori, coordina Carlo Formenti, parlano Pietro Montani, docente di estetica, e Mario Gerosa, autore di Second Life, per Meltemi. Mi conforta sentire il chairman dichiararsi deluso dalla qualità scadente di SL, perlomeno a confronto con le sue/mie aspettative nate dal cyberpunk di Gibson Tutto piuttosto interessante, l'idea centrale dal mio punto di vista è che si tratta del coronamento delle strategie strumentali nel Web, volte a intercettare e sfruttare il bisogno di rapporti primari online a fini commerciali. Riparto alle 17,45.

Ore 19,00
Sono a Narni. Stasera c'è il corteo storico e sono ospite grato di una tavolata di miei studenti nella loggia nobiliare che incombe sullaGli scudieri al corteo storico di Narni piazza centrale del paese. Al di là dell'estetica della situazione - cena ottima, conversazione all'altezza - vedere il corteo mi riporta alla mente le pagine di Martin appena rilette: i dettagli carichi di significato degli abiti e degli ornamenti, l'indubbio orgoglio che si vede in molti dei partecipanti, una certa nostalgia fantasy per tempi in cui appartenere era più facile e soddisfacente, una certa angoscia al pensiero della potenza contemporanea di questo bisogno di appartenenza, che assume tinte ancor più fosche ripensando alle piazze del pomeriggio... Se chiudo gli occhi mi sento un po' Thomas Covenant, che non crede a quanto ha appena visto, ma desidera anche troppo che sia vero; un po' cronachista del grande torneo in onore della nuova Mano del Re,Il corteo storico Eddard Stark; un po' stanco *grin* Mai come i partecipanti all'evento, che si fanno tutta Narni avanti e indietro per più di tre ore, ma diciamo che la giornata è stata di quelle intense.

Ore 2,00
Toh, casa, un bentornato felino, un letto... Fine delle trasmissioni.

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