mercoledì 27 agosto 2008

Uno dei tanti monumenti al buon SantiagoUn paio di giorni che non trovo Internet agli albergues, oggi integro da Villafranca del Bierzo dopo 25 chilometri, gli ultimi 7 dei quali in un vero forno - horno in spagnolo  L'altra notte, all'albergue di Astorga, è stata una delle peggiori della mia vita: 8 in camerata, letti che scricchiolavano, un caldo atroce e su tutto - dopo che l'orario da caserma ci imponeva la nanna alle dieci e mezzo - i fuochi d'artificio della fiesta a partire da mezzanotte... Mi sarei messo a urlare dalla rabbia  Ieri poi passaggio in bus fino a Ponferrada e stamani una bella tappa, tranne per lo scoppio di sole che ci si è abbattuto addosso. Domani si passa in Galizia, la tappa finisce a O Cebreiro, posto pare di grande bellezza a quota 1300 e sarà anch'essa abbondantemente massacrante. Siamo vicini, però, e anche se le giunture protestano pesantemente - santa arnica! - si cerca di fare il possibile. Sono in dubbio se definirmi pellegrino o semplice turista camminatore. Ci sono posti di spiritualità intensa, come la cappella romanica qui accanto o la cappella della Virgen de las Angustias, dove oggi abbiamo perorato la causa di un'amica angustiata non poco  Però vedo che i veri pellegrini sono quelli che dormono agli albergues caritatevoli, mangiano cucinandosi e soffrono visibilmente: c'è un assortimento di abbronzature con fasce alle ginocchia e alle caviglie che fa impressione. Noi invece - anche se il posto più spartano dell'anno scorso stavolta sembra il Ritz - continuiamo a cercare almeno cubicoli per due, così, per riuscire a chiudere occhio, e la sera mangiamo con menù del pellegrino che fanno sempre tenerezza, ma sono comunque dispendiosi... Boh, credo che già così sia un'evasione niente male dalla solita routine. Se poi accumuliamo anche qualche credito celeste, tanto di guadagnato. Alla prossima :*

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