domenica 22 gennaio 2006

Prendimi l'animaC'è sempre un tempo per le cose, circostanza che la nostra cultura pare aver dimenticato, pervasa com'è dalla logica del consumo programmato e senza requie. Così per il film di questo pomeriggio, in attesa da parecchio del momento giusto e che si è infine andato a incastonare nell'ennesima corrente di avvenimenti piccoli e grandi: l'inizio di sistematizzazione di un interesse di lungo corso per Jung, intrecci di letture e segni dei più svariati, una nuova ipotesi di gioco online che si giova anch'essa di questa primavera dello spirito... Insomma, il famoso attimo del carpe diem nella sua accezione meno banale! Va quindi abbastanza da sé che Prendimi l'anima non mi sia affatto dispiaciuto, a prescindere da eventuali (e possibili, per carità) semplificazioni di sceneggiatura e infedeltà assortite. Uno Jung forse troppo umano, ma necessariamente tale, esempio lampante della sproporzione hillmaniana tra uomo e demone, piegato alle conseguenze dei suoi gesti e all'inevitabile coinvolgimento; lo scherzo della sorte che ha fatto morire Lenin anzitempo; la creatività come via regia al divenire uomini. Molti stimoli, direi, e immagini notevoli, come il ritratto in pietra del briccone divino, che se la ride - incurante della mutilazione - delle piccoli tragedie umane dello psicologo!

1 commento:

  1. Ma lo sapeva che Jung ha persino scritto un libro sui dischi volanti ???

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