domenica 29 maggio 2005

Torniamo ogni tanto al buon cinema europeo, eccheddiamine! Anche perché in effetti è uno di quelli che mi fa stranire meno, salvo alcuni film italiani dei quali abbiamo già discusso. In questo caso, addirittura, succedono cose che non vedevo da un po': gli uomini non sono tutti degli stronzi, uno è addirittura simpatico; i protagonisti non sono mossi da motivi sordidamente economici e neanche tutti afflitti da dubbi esistenziali che iniziano seriamente a sfibrarmi e una - per interposta persona - afferma una verità con la quale è il caso di ricominciare a fare i conti: a volte è bello abbandonarsi alla Vita, anche se sembra che il cielo ci debba cadere sul capo se lo facciamo: "È successo, perché non accettarlo?"
Ciò non toglie che forse il film sia pervaso da un ottimismo eccessivo, che però, per una volta, di nuovo, non è razionalistico, ma emozionale, fatto di onestà e gente capace di accettare le situazioni improbabili che il destino ci tira fra i piedi con l'elasticità sofferta necessaria. Non basta essere - o dirsi - di sinistra per accettare la diversità in casa propria!

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