venerdì 13 maggio 2005

Bien sûr, nous eûmes des orages
Vingt ans d'amour, c'est l'amour fol
Mille fois tu pris ton bagage
Mille fois je pris mon envol
Et chaque meuble se souvient
Dans cette chambre sans berceau
Des éclats des vieilles tempêtes
Plus rien ne ressemblait à rien
Tu avais perdu le goût de l'eau
Et moi celui de la conquête

{Refrain:}
Mais mon amour
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l'aube claire jusqu'à la fin du jour
Je t'aime encore tu sais je t'aime

Moi, je sais tous tes sortilèges
Tu sais tous mes envoûtements
Tu m'as gardé de pièges en pièges
Je t'ai perdue de temps en temps
Bien sûr tu pris quelques amants
Il fallait bien passer le temps
Il faut bien que le corps exulte
Finalement finalement
Il nous fallut bien du talent
Pour être vieux sans être adultes

{Refrain}
Oh, mon amour
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l'aube claire jusqu'à la fin du jour
Je t'aime encore, tu sais, je t'aime

Et plus le temps nous fait cortège
Et plus le temps nous fait tourment
Mais n'est-ce pas le pire piège
Que vivre en paix pour des amants
Bien sûr tu pleures un peu moins tôt
Je me déchire un peu plus tard
Nous protégeons moins nos mystères
On laisse moins faire le hasard
On se méfie du fil de l'eau
Mais c'est toujours la tendre guerre

{Refrain}
Oh, mon amour...
Mon doux mon tendre mon merveilleux amour
De l'aube claire jusqu'à la fin du jour
Je t'aime encore tu sais je t'aime.

Non credo che sia un problema di chi fa musica, ma di come fa musica. Se è un esercizio formale - per quanto geniale - o se dentro c'è (come direbbe Simmel) una parte di spirito. A Little Bit of Soul, direbbe questa volta Billy Joel Di canzoni che ti costellano la vita non ce ne sono poi tante, di canzoni - come questa di Jacques Brel - che ti risvegliano i brividi ad ogni ascolto, che ti tornano in mente nei contesti più diversi: per una serenata, per un momento di scoramento, per un pensiero inattuale... So che rischio linciaggi vari con la prossima affermazione, ma ci provo lo stesso, perché credo che qualcuno debba dirlo, anche se rompe e ti costringe all'ennesimo confronto con lo specchio. Siccome a volte sono un po' vile, lo dirò con uno dei miei autori preferiti, Giorgio Colli:

La vita come conservazione dell'individuo, propagazione della specie, è un quadro riduttivo: qui la necessità, la potenza, il bisogno, la fatica, il finalismo tracciano i modelli dell'uomo politico, dell'uomo economico. Ma la vita è anche gioco, o se si preferisce, è anche qualcos'altro, qualcosa di diverso da tutto quello che si è detto prima. Quando un pezzo di vita sottratto alla pena controbilancia tutto il resto, il pessimismo è vinto.

Ecco... La vita è anche gioia, ebrezza, pienezza. Non solo noia, afflizione, disgusto, autocommiserazione e stanchezza. E non è scritto da nessuna parte che ci debba essere equilibrio quantitativo tra le due facce della medaglia. Come dice in modo definitivo Colli, basta un piccolo momento di gioia per sconfiggere il dolore, tutto il dolore. Basta il coraggio di vivere anche un solo istante per il suo inaudito valore e tutto il resto assume le sue reali dimensioni. Come gli dèi greci, possiamo vivere - almeno per un poco - senza sforzo, con lievità.

6 commenti:

  1. Professore...finalmente!!! Oggi non posso restare in silenzio leggendo queste parole...un raggio di sole è sbucato tra le nuvole della sua mente...!!! Non le dà un pò di fiducia in più scoprire una qualsiasi cosa, reale o non, ma che comunque fa stare bene, oltre a tutto questo grigio che ci circonda?!? Come scrissero, o meglio cantarono i vecchi Litfiba ( al secolo Piero Pelù...) ..."...la speranza è l'ultima a morire, chi visse sperando, morì non si può dire..."...!!! Basta staccare la spina per quel poco che ci serve...e poi si ritorna nel mondo, come dice lei...economico, politico, di "quelli che ben pensano"!!!

    ...serve tanto per far nascere un sorriso, vero, ma ne vale la pena...è come una salita in bicicletta...quando arrivi in cima, senti solo la soddisfazione di avercela fatta e le gambe non ti fanno più male (oh, oh, deformazione "professionale"!!!)!!!

    Le auguro un buon weekend...adesso vado a sfidare la mia salita...e ritornerò a stare ancora in silenzio...

    Kia

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  2. E secondo lei come sarei sopravvissuto fino adesso se non l'avessi saputo e - perfino meglio! - vissuto ? :o)

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  3. Si. Credo proprio che sia la volta buona che comincerò a leggere Colli, anche se forse non era necessario scomodare un filosofo per sapere che un raggio di sole, per quanto piccolo, è sufficiente per aiutarti ad affrontare le tenebre.

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  4. Ma chi dice che il pessimismo debba esser 'vinto' e non sia meglio, invece, stipulare con esso un placido patto d'alleanza?


    Eleo.

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  5. Credo che il pessimismo sia vinto quando viene rivelato come relativo... Certamente non può trattarsi di una sconfitta definitiva, altrimenti ricadremmo in una logica aut/aut che riconfermerebbe paradossalmente il suo possibile trionfo. Del pessimismo, dico :o)

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  6. Tutta brilla, Morellino di Scansano, Moscato e Talisker per finire, in gran quantità quindi mi appello alla "temporanea incapacità di intendere e volere" per quanto scriverò se dovessero risultare essere idiozie.

    Pessimismo ed ottimismo sono parole con le quali la gente ama riempirsi la bocca e darsi un tono. Siamo umorali tutti, in preda al turbinio degli eventi che, per quanto riteniamo possibile controllare, è del tutto in balia della casualità. I pensieri seguono come bravi cagnetti l'avvicendarsi di questi.

    Se al mattino ti alzi e sei rincretinito dal sonno e con i postumi della sbornia, tiri su la persiana e vedi un raggio di sole, dopo averlo maletto per il dolore acuto che ha causato, tipo cesoia nelle retine, prendi un'aspirina e ti adoperi perché tu possa ritornare attivo e senziente e sorridente. Se invece ciò che vedi è una tetra giornata grigia, ma senza pioggia, che non sa di niente se non del fastidio che ti ha portato a riempirti, tipo botte, la sera precedente stai certo che l'aspirina la prendi lo stesso ma solo perché "devi andare a lavorare per portare a casa il pane, in quel posto orrendo ed ipocrita che è il tuo luogo di lavoro, con quelle odiose persone che non aspettano altro che di farti le scarpe e quel nano del tuo capo che non si sa a chi ha dato il culo per essere dov'è visto che il suo unico neurone si è perso nell'acqua Lete".

    Cmq... "Volere è Potere" qualcuno lo ha detto (non ricordo chi) e quanto aveva ragione!

    Basta non tirare su la persiana come prima cosa, prendere l'aspirina in ogni caso e aprire il frigo. La luce della lampadina che abbaglierà sarà il raggio di sole, tanto saremo così rincoglioniti che non potremo distinguere quella vera da quella artificiale... ed il resto verrà da sé.

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