lunedì 9 maggio 2005

Il ritorno del rimosso, il dispendio improduttivo tende a sostituire il progressismo "energetico" [...]. Siamo in presenza, forse, di una potenza affermativa quale la si ritrova sotterraneamente in tutte le strutturazioni sociali e che talvolta si impone irresistibilmente, come un'onda dal profondo che nulla potrebbe fermare. Ecco allora un progetto ambizioso: offrire una spiegazione riguardo al "dispendio" popolare. Ciò che era privilegio dell'avanguardia, degli artisti, dei geni solitari e orgogliosi, penetra capillarmente nell'insieme del corpo sociale. Il godimento del presente, il carpe diem diventano valori massicci e inconfutabili.

Michel Maffesoli, L'ombra di Dioniso, Milano, Garzanti, 1990, p. 49.

Ecco forse una delle chiavi per comprendere perché, d'un tratto, tutti si sentano - e in quest'ottica siano - artisti. Arte come figura dell'improduttivo e dell'inutile, ciò che pone in contatto con l'essenza del mondo al di là della sua utilizzabilità strumentale. Tenendo tuttavia a mente l'idea di "esperienza estetica" di Gadamer, mi chiedo se questo sia sufficiente o se la reazione all'economicismo non stia in ultimo costandoci tutto ciò che nell'arte va oltre. Oltre l'utile e l'inutile, il bene e il male, ciò che è solo di questo mondo.

3 commenti:

  1. appena smaltisco la sbornia mi ricordi che devo scrivere una cosetta in commento... ora non sono in grado...

    :)

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  2. Sarebbe mica il caso di prevedere un'ora di inizio libagioni un tantino più tarda? Che so, mezzanotte? :o)

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  3. Ha perfettamente ragione prof.. se la mia testa stesse meglio eviterei di anestetizzarla 24 h ma per adesso pare che il mondo se la prenda con me....

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